La migliore Educazione Sessuale inizia in casa

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Il desiderio sessuale è la manifestazione di quel bisogno biologico che permette alla specie di continuare a riprodursi. E’ molto intenso, come la voglia di mangiare quando si ha fame, ma, a differenza della necessità di nutrirsi, il desiderio sessuale può essere procrastinato a tempo indeterminato.

Eppure, durante l’adolescenza, la prepotenza di questo desiderio e l’intensità delle emozioni che l’accompagnano rendono i ragazzi spesso confusi e disorientati e il conflitto interiore tra la voglia di provarci subito e la paura di non sapere come fare li rende esitanti e preoccupati.

Alcuni genitori pensano che affrontare un discorso sulla sessualità possa istigare i propri figli a provare. Ritengono, infatti, che l’esuberanza sessuale degli adolescenti sia soprattutto da controllare e non certo da incoraggiare con proposte edonistiche.

Cari genitori, rassegnatevi all’evidenza! L’interesse verso il sesso è previsto dalla natura.

Arriva quel famoso momento in cui si scatena una tempesta ormonale che rende vivacissimo questo interesse anche nel più benpensante dei cervelli. E per il cervello che fosse in ritardo ci pensa la stampa, la televisione o internet a svegliarlo.

Siccome non è onesto né possibile isolare i propri i figli dal resto del mondo e neanche spegnere il loro interesse sessuale con le censure, non rimane che provare a dare l’educazione sessuale che meritano e di cui necessitano. La migliore conoscenza della sessualità è quella che parte dalla famiglia, da un dialogo aperto, informato e disponibile.

  • La prima regola per educare alla sessualità è mettere a disposizione la propria esperienza, per rassicurare i ragazzi e offrire loro, con amore e flessibilità, tutte le conoscenze che si hanno a disposizione, con la consapevolezza che verranno trasformate in un’idea del sesso abbastanza differente da quella che avevate intenzione di proporre. Non c’è di che preoccuparsi … l’importante è fornire una giusta informazione.
  • No a divieti, censure o prescrizioni, perché ciò che è vietato spesso diventa un incipit in adolescenza. Sarebbe più utile trasmettere la voglia di cercare il piacere in ogni gesto, in ogni contatto fisico, nel rispetto di sé e dell’altro.
  • Il modo migliore per iniziare il discorso è parlarne tra voi (genitori) davanti ai figli, per esempio commentando qualche notizia, raccontando un episodio del passato. Questo atteggiamento permette ai ragazzi di inserirsi nel discorso quando sono interessati o addirittura di aprire la conversazione quando ne sentono il bisogno. Può essere difficile comportarsi in questo modo, si può provare imbarazzo, ma se si prova a farlo per i figli, tornerà utile anche a voi genitori, iniziando magari ad eliminare qualche piccolo tabù.
  • La scelta delle parole rimane un problema di difficile soluzione. Usare il lessico familiare, fatto di parole semplici, tipico della vostra famiglia, può essere la soluzione migliore, ma è molto più utile ed educativo abbinarlo ad un linguaggio scientifico, che pian piano sostituisca i termini colloquiali con quelli più appropriati, perché i ragazzi possano esprimersi in modo adeguato in certi contesti. Potrebbe essere imbarazzante se un giorno vostra figlia dovesse dire al ginecologo: “Mi fa male la patatina!”.

L’obiettivo principale di questo discorso è il benessere sessuale dei figli. Affrontare un discorso sull’educazione sessuale non può ridursi agli aspetti genitali e contraccettivi, ma coinvolge tanto altro, come i valori umani, la dignità e il rispetto per la propria persona e per l’altro, per il proprio corpo e per quello dell’altro.

Educare alla sessualità significa in sostanza educare alla vita!

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