Da dove trae origine il bacio?

BACIO 1

Come saluto o come manifestazione d’amore il bacio è usato in tutto il mondo e trae il suo carattere affettivo dall’antica funzione di trasmettere il cibo al proprio piccolo. In altre parole il bacio ha le sue origini nei primitivi sistemi di svezzamento della nostra specie.

Come dire…quando non ci sono frullatori e omogeneizzati, la soluzione viene sempre dalla natura!

E’ un’antica abitudine della nostra specie e recentemente era ancora in uso nelle più remote parti d’Europa. A tutt’oggi questa pratica si osserva in società tribali quali i boscimani in Africa, gli ianomani in Sudamerica, altri gruppi tribali nelle Filippine, in Nuova Guinea e nell’Asia tropicale.

Ecco cosa avviene: la madre prende in bocca il cibo, lo mastica fino a ridurlo una pappa e appoggia le labbra su quelle del bambino. Poi spinge la lingua nella bocca del piccolo, che risponde schiudendo le labbra e succhiando. In questo modo il cibo passa dalla madre al bambino che riceve così il suo primo nutrimento diverso dal latte, iniziando così lo svezzamento.

Questa ipotesi è stata avanzata per la prima volta negli anni sessanta da Desmond Morris, il celebre etologo inglese, autore di numerosi libri sul comportamento umano, che specifica che questo atto implicava una notevole quantità di pressioni reciproche della lingua e delle labbra, un modo di nutrire i bambini simile a quello degli uccelli, che ci sembra oggi bizzarro ed estraneo, ma che la nostra specie ha probabilmente praticato per più di un milione di anni.

Da mezzo per dare nutrimento fisico, il bacio si è trasformato in un mezzo per dare nutrimento affettivo. Gli amanti che si esplorano reciprocamente la bocca con la lingua ritroverebbero, quindi, il benessere arcaico, la sensazione di gratificazione e la fiducia della nutrizione bocca a bocca: ciò rafforzerebbe la loro confidenza e il loro legame.

Anche secondo Freud, attraverso il bacio, si rivive il soddisfacimento della fase orale dell’ infanzia. La bocca è il primo strumento privilegiato attraverso cui i bambini conoscono le persone, gli oggetti, il mondo. I bambini portano tutto alla bocca, perché è un organo estremamente sensibile e luogo di transito di ciò che dà più soddisfazione: il cibo.

Con ricerche approfondite, i neurobiologi hanno di recente ridimensionato il ruolo della passione e del sentimento ed affermano perentoriamente che la funzione del bacio sia prevalentemente quella di selezionare il partner con finalità squisitamente riproduttive. Attraverso il bacio, uomo e donna si scambiano una serie di germi (circa 300) e relative informazioni di compatibilità genetica, oltre a degli odori subliminali, sul tipo dei ferormoni, molto diffusi nei mammiferi, che spingono una coppia a riprodursi.

Il bacio inoltre, da quello più superficiale ed affettuoso a quello più profondo, pregno di erotismo e sensualità, rappresenta una sorta di panacea, con grandi qualità terapeutiche a livello dell’umore. A seconda dei casi, si liberano infatti neurotrasmettitori chimici, dall’ossitocina, che produce fiducia, alle endorfine, che stimolano l’allegria ed allontanano la tristezza, mentre tende a scendere il livello del cortisolo, fattore di stress, che in genere aumenta nelle situazioni di ansia e pericolo. Inoltre aumenta la produzione di dopamina, che induce desiderio, esaltazione ed euforia.

Fino a pochi anni fa il bacio era presente nel 90% delle culture esistenti al mondo, ma oggi grazie alla globalizzazione mediatica, a scene appassionate tra Clark Gable e Vivien Leigh in “Via col vento”, la percentuale è aumentata ed il bacio alla francese è praticato anche dalle scimmie bonobo, i nostri cugini primati, che rimangono bocca a bocca fino a 12 minuti. Un primato da Guinness!

Arte e letteratura hanno glorificato per secoli quest’arte sottile ed oggi la scienza vuole ridurre tutto ad un gioco di germi e di ormoni. Sarà vero … ma nonostante tutto continueremo imperterriti a baciarci!

 

 

BIBLIOGRAFIA

Eibl-Eibesfeldt I. (2001), Etologia umana. Le basi biologiche e culturali del comportamento. II edizione. Bollati Boringhieri

Kirshenbaum, S. (2011) La scienza del bacio. Raffaello Cortina

Morris D. (1986), Il comportamento intimo. Saggi Mondadori

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