L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ovvero Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) è un metodo psicoterapico che consente di alleviare lo stress e i disturbi causati da esperienze traumatiche.
Gli eventi traumatici non sono solo quelli catastrofici, come incidenti, terremoti, traumi da guerra, abusi sessuali, ma anche tutte quelle esperienze connotate da un’elevata emotività o da caratteristiche fuori dalla norma, come l’essere stati vittime di bullismo, aver perso precocemente un genitore, aver subito un furto, aver vissuto con un genitore avente conflitti o lutti non risolti, o con un genitore depresso, essere stati umiliati da bambini, e tanti altri episodi emotivamente significativi. Tutte queste esperienze, se non elaborate, possono avere un’infuenza a lungo termine sul benessere della persona e impedirle di affrontare la vita con un funzionamento psicologico e comportamentale adeguato.
Focalizzandosi sulla rievocazione di eventi o situazioni che hanno contribuito allo sviluppo di problemi emotivi o disturbi psicologici, l’EMDR consente di modificare la prospettiva con cui si vedono queste esperienze, attraverso un ridimensionamento che trasforma il trauma in un ricordo privo di condizionamenti sul presente.
Quando si subisce un trauma, infatti, il cervello riceve una grossa mole di informazioni (ovvero pensieri, emozioni e sensazioni corporee), che non riesce ad elaborare e immagazzinare secondo il regolare e innato sistema di processamento. Generalmente infatti, le esperienze vengono acquisite dal cervello in modo tale che l’individuo può accedere al ricordo in modo costruttivo, senza scatenare alcun tipo di disagio emotivo. I traumi invece rimangono “congelati”, mantengono le stesse emozioni e sensazioni fisiche che si erano provate al momento dell’evento e non consentono un’elaborazione razionale: non avendo compreso e interiorizzato adeguatamente l’informazione, la persona percepisce qualcosa di irrisolto, un disagio che può manifestarsi con sintomi a livello fisico o psicologico.
IN QUALI CASI PUO’ ESSERE UTILE?
È opportuno ricorrere all’EMDR quando si ha un sintomo emozionale fisico o psicologico che impedisce alla persona di vivere bene. È un trattamento utile in moltissimi sintomi: ansia, attacchi di panico, lutto traumatico, violenza domestica, disturbi di personalità, disturbi alimentari, disturbi del sonno e tutti i sintomi che portano la persona a rivolgersi ad uno psicoterapeuta. È un trattamento molto consigliato per i bambini che hanno dei sintomi di malessere potenzialmente collegati ad eventi di vita traumatici, vissuti sia direttamente che indirettamente. Inoltre l’EMDR può essere utile anche per migliorare le performance in atleti o in persone che hanno bisogno di aumentare il loro livello di performance.
COME FUNZIONA?
Dopo una fase di raccolta della storia di vita della persona, finalizzata sia all’anamnesi sia alla costruzione dell’allenza di lavoro, si individua il ricordo o i ricordi collegati maggiormente ai sintomi riferiti, che vengono trattati dallo psicoterapeuta con brevi set di stimolazione bilaterale. Sembra infatti che i movimenti oculari (o altre stimolazioni bilaterali) comportino l’attivazione di quel meccanismo innato e naturale alla base del sistema di processamento dell’informazione, consentendo così l’elaborazione del trauma. La terapia EMDR si struttura in otto fasi di lavoro e permette una risoluzione rapida dei sintomi del paziente, visto che ormai non c’è controversia nelle ricerche sull’evidenza che i sintomi siano la conseguenza di esperienze negative non superate.
“Penso che quest’uomo stia soffrendo a causa dei suoi ricordi”
S. Freud, 1895