Il quadro teorico e clinico è quello della Psicoterapia Psicodinamica in un’ottica contemporanea, che supera i concetti della psicoanalisi freudiana, grazie ai contributi di teorie post-freudiane, le quali giungono all’idea che il disagio psichico non sia dovuto ad un conflitto interno tra forze intrapsichiche, quanto piuttosto all’ambiente di vita e a traumi esterni.
Massima importanza viene data al periodo infantile, dove certe specifiche modalità di relazionarsi con gli altri vengono interiorizzate e sono espresse automaticamente e inconsciamente come parte del carattere dell’individuo adulto. Nello specifico il mio approccio psicoterapeutico aderisce alla teoria del Deficit Parentale del Dott. Andrea Vitale, psicoterapeuta e darwinista, che ha proposto un nuovo modello di psicologia fondato sulla teoria dell’attaccamento di John Bowlby e sul pensiero evoluzionistico di Charles Darwin. Tale teoria trae ispirazione da importanti autori che vanno da Konrad Lorenz a Richard Dawkins, da Desmond Morris ad Alice Miller. Secondo questo modello le cause del disagio individuale dell’essere umano vanno ricercate nel tipo di accudimento ricevuto nel corso dell’infanzia. Sin dalla nascita il bambino riceve meno segnali affettivi di quanto sia predisposto ad ottenere (deficit parentale): sguardi minacciosi, assenza di contatto fisico, voce arrabbiata e perfino maltrattamenti, percosse e abusi sessuali. Tale condizione crea un clima di costante apprensione nel bambino, tanto da indurlo a ricercare conforto presso la figura del genitore, che è lo stesso che ha generato il panico. Il bambino è così costretto a reprimere dolore e rabbia, pur di garantirsi la vicinanza al genitore, e a sviluppare un Falso Sé, effetto dell’educazione ricevuta dietro minacce e comunemente accettato dalla famiglia e dalla comunità adulta. Il risultato sarà la riduzione dell’autonomia e l’aumento dell’aggressività auto o etero diretta, che renderà quel bambino, poi adulto, un soggetto ansioso, depresso, privo di spontaneità, schiavo di se stesso, che ripeterà con altri, magari con i propri figli, le cattive cure parentali ricevute. Scopo della terapia è riportare forza all’istinto originario, riducendo, con un’azione mirata, la pressione esercitata dagli obblighi dei condizionamenti interni, interiorizzati nel corso del proprio sviluppo.